Con una sagoma che evoca il Colosseo romano e un design pensato per la flessibilità d’uso, la Arena Santa Giulia si appresta a diventare un nuovo landmark nel tessuto urbano milanese. Situata nell’omonimo quartiere a sud-est della città, la struttura accoglierà fino a 16.000 spettatori durante i Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina 2026, ospitando gare di hockey su ghiaccio per poi trasformarsi, a giochi conclusi, in uno spazio polifunzionale per concerti, eventi sportivi e spettacoli dal vivo.
A firmare il progetto è lo studio britannico David Chipperfield Architects, tra i più autorevoli del panorama architettonico internazionale, vincitore del Pritzker Prize 2023. Il design è stato sviluppato con la collaborazione di Populous per gli interni e il programma premium e di Arup per la progettazione tecnica della “bowl” – l’involucro sportivo interno.

Un volume che interpreta l’eredità romana

Il linguaggio architettonico della nuova arena dialoga con la storia di Milano reinterpretando l’archetipo dell’anfiteatro romano in chiave contemporanea. La forma ellittica dell’involucro è avvolta da tre anelli metallici sfalsati, dotati di fasce vetrate e sistemi LED integrati, che conferiscono alla struttura un aspetto vibrante e dinamico, in grado di mutare con la luce e gli eventi ospitati. I 35 metri di altezza e l’imponenza dei pilastri conferiscono alla struttura una presenza monumentale lungo la tangenziale est. L’arena sarà incastonata in una piazza pubblica di 10.000 m², accessibile tramite una scalinata monumentale, pensata come spazio urbano vivo e integrato, non solo cornice per gli eventi ma anche luogo di aggregazione quotidiana.
Funzionalità e flessibilità degli spazi interni
L’interno dell’Arena Santa Giulia è concepito per la massima flessibilità e visibilità, con un disegno che assicura che nessuno spettatore sia a più di 90 metri dal palco.
Il parterre sarà modulabile in base alla tipologia di evento ospitato – da concerti a partite di tennis o volley. Il progetto prevede servizi distribuiti su tre livelli: l’anello base per il pubblico generale, un livello superiore con ulteriori spazi pubblici, e un piano intermedio riservato all’area premium.
Quest’ultima, curata da Populous, prevede la realizzazione di 20 skybox, lounge con vista doppia sull’arena e sulla piazza esterna, ristoranti gourmet, club e bar esclusivi, nel rispetto delle più recenti strategie internazionali legate all’entertainment sportivo e culturale.
Infrastruttura logistica e sostenibilità
Sotto la superficie della piazza si sviluppano tre livelli di parcheggi sotterranei, integrati da un garage multipiano di 9 livelli che ospiterà 2.750 posti auto, con 86.200 m² di superficie lorda esterna. Questo volume è progettato con altezze variabili per poter essere convertito, in un futuro prossimo, in uffici o altri spazi funzionali, qualora l’area venga pedonalizzata.
La connessione dell’arena con la città sarà garantita da nuovi interventi infrastrutturali su via Bonfaldini e via Toledo, con una nuova rotonda di accesso dedicata, oltre a un collegamento diretto con la metropolitana e i percorsi ciclopedonali in fase di realizzazione.

Tempistiche, cantiere e prospettive future
Con un cantiere in piena attività e oltre 300 lavoratori già coinvolti, destinati a diventare 600 nelle fasi di picco, la consegna dell’opera è fissata per il 15 dicembre 2025. L’intervento è reso complesso dall’obiettivo di rispettare una timeline stretta, indispensabile per le Olimpiadi, e da un aumento dei costi dovuto all’inflazione dei materiali, che ha portato il budget da 180 a circa 270 milioni di euro.
Il progetto è promosso dal colosso tedesco CTS Eventim, uno dei principali operatori europei nel settore degli eventi live, già attivo nella gestione di arene in Germania.
Se durante le Olimpiadi l’impianto sarà il cuore dell’hockey su ghiaccio, nel post-evento la multifunzionalità diventerà il vero valore aggiunto, con prospettive come l’ATP Finals di tennis, oggi a Torino, ma in cerca di una nuova sede dal 2026.