Realizzare stazioni riqualificate e accessibili: il Piano Integrato Stazioni.
Nel quadro degli imponenti investimenti che stanno trasformando le principali direttrici ferroviarie italiane – tra alta velocità, alta capacità e nuovi convogli – era naturale che anche le stazioni ferroviarie fossero interessate da un processo di profondo ripensamento e riqualificazione. Infrastrutture complesse e sempre più centrali nel sistema di mobilità, le stazioni stanno evolvendo non solo sotto il profilo funzionale, ma anche concettuale, per rispondere a nuove esigenze di sostenibilità, accessibilità, integrazione urbana e qualità dell’esperienza del viaggiatore.
In questo scenario si inserisce il Piano Integrato Stazioni di RFI, che coinvolge circa 600 scali su tutto il territorio nazionale – dalle grandi stazioni metropolitane ai presìdi minori – con interventi mirati a potenziarne l’identità architettonica, il ruolo urbano e le prestazioni ambientali secondo i più avanzati standard.
Ne abbiamo parlato con il Responsabile Ingegneria e Investimenti Stazioni della Direzione Stazioni di RFI – Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), per approfondire indirizzi progettuali, strategie operative e visione futura di questo articolato programma di trasformazione.
PIANO INTEGRATO STAZIONI
Arch. Antonello Martino
Responsabile Ingegneria e Investimenti Stazioni, Direzione Stazioni – RFI


Contesto e motivazioni del progetto
Quando è maturato l’impulso per avviare un processo di restyling delle stazioni italiane? Quali sono state le principali motivazioni progettuali, economiche e sociali?
“Le stazioni, che nascono nell’800 come nodi della rete di trasporto, negli anni si sono adattate ai mutamenti degli stili di mobilità e si sono evolute rispondendo alle esigenze del territorio in cui sono inserite.
Oggi il concetto di stazione è in una fase di profondo rinnovamento: promotrice di un nuovo valore sociale, diventa un “luogo in cui stare” rafforzando la sua funzione di spazio attrattivo di alta qualità pur mantenendo il suo ruolo di “luogo di transito” realizzato per il viaggio e per una sempre maggiore interconnessione tra le diverse modalità di spostamento – pedonali, ciclabili, sharing mobility.
Per accompagnare il naturale cambiamento, valorizzandone gli aspetti positivi, RFI ha lanciato il Piano Integrato Stazioni, puntando su accessibilità, sicurezza, comfort e qualità dei luoghi”.
Quali sono gli obiettivi primari che RFI intende raggiungere con queste operazioni di ammodernamento?
“RFI ha assegnato alle proprie 2.200 stazioni una rinnovata centralità, con gli obiettivi di fornire servizi sempre più efficienti ai viaggiatori e più in generale ai cittadini e di migliorare la qualità e la vivibilità dei quartieri in cui sono posizionate e delle aree circostanti”.

Criteri e STRATEGIA
“Nel Piano Integrato Stazioni (PIS) è prevista la riqualificazione di oltre 600 stazioni su tutto il territorio nazionale; sono state scelte, oltre a quelle più grandi in cui si muove circa il 90% dell’utenza, anche stazioni medio – piccole di particolare rilevanza in relazione alle richieste espresse dalla collettività e dagli stakeholder istituzionali. Inoltre, sono state inserite nell’elenco anche stazioni particolarmente importanti, funzionali, strategiche e centrali per i territori che servono”.
Nella nostra squadra è presente un team che si occupa delle analisi dei flussi di stazione assicurando l’elaborazione degli studi funzionali al dimensionamento del sistema di accessibilità e degli spazi interni per le stazioni esistenti che riqualifichiamo, in sinergia con la competente struttura interna al Gruppo FS.
Tali analisi partono dai dati relativi ai viaggiatori delle stazioni, che vengono consuntivati annualmente dalle Direzioni deputate di RFI. Ove necessario le analisi dei flussi di stazioni sono condotte attraverso l’utilizzo di micro simulazioni pedonali. Inoltre, per le stazioni di nuova realizzazione vengono redatte analisi di fattibilità per la valutazione delle infrastrutture e per il dimensionamento degli spazi interni ed esterni alla stazione.
Concept e funzioni
Qual è il concept di una stazione moderna secondo RFI? Quali spazi e funzioni sono
imprescindibili oggi?
I progetti RFI prevedono un miglioramento impiantistico e strutturale dei fabbricati viaggiatori, con l’impiego di materiali innovativi e sostenibili, rispettando i canoni stilistici dell’epoca di costruzione.
La nostra strategia, inoltre, è quella di mettere a disposizione spazi dei fabbricati per funzioni di pubblica utilità come studentati e residenze universitarie oppure aree in cui svolgere attività di coworking.
Prevediamo spazi dedicati agli ambulatori medici, alle parafarmacie, ai punti di ritiro dell’e-commerce, e al potenziamento di punti di infomobilità.
All’interno delle progettazioni c’è un’attenta pianificazione distributiva, oltre a una particolare attenzione a una chiara ed agevole informazione al pubblico. I nostri progetti prevedono un miglioramento della qualità degli spazi di stazione, del comfort e della sicurezza reale e percepita attraverso la progettazione e l’installazione di impianti di illuminazione di ultima generazione e l’incremento degli impianti per la videosorveglianza.

Nuove stazioni: le dotazioni
Il Piano Integrato Stazioni prevede che le stazioni vengano integrate nel contesto urbano di
riferimento e che siano capaci di influire positivamente sulla riqualificazione dei territori; tra gli obiettivi qualificanti l’incremento del livello di connettività con il trasporto pubblico locale, la sharing mobility e la mobilità attiva, il miglioramento dell’accessibilità, la crescita di attrattività, funzionalità, qualità e sicurezza degli spazi interni ed esterni.
Il miglioramento dell’accessibilità interna ed esterna alle stazioni è garantito attraverso un design inclusivo e senza barriere e il potenziamento dell’infomobilità e del wayfinding è sempre più rispondente ai criteri attuali e futuri.
Sono ripensati gli spazi esterni per la mobilità e le dotazioni intermodali, dotando le
stazioni/fermate ferroviarie di:
– stalli per sosta auto;
– spazi per la mobilità attiva (piste ciclabili, stalli bici);
– stalli per fermate TPL-trasporto pubblico locale, taxi.
– stalli per la sharing mobility;
– punti per la ricarica elettrica.
RFI migliora il sistema complessivo di accessibilità alla stazione per gli utenti con disabilità audiovisiva e per quelli a mobilità ridotta, intendendo non solo le persone con disabilità permanente e temporanea, ma anche gli anziani, i genitori con bambini, coloro che viaggiano con bagagli pesanti, etc.
Attualmente sono 320 le stazioni accessibili, entro il 2025 diventeranno 376 le stazioni rinnovate con accessibilità PRM. Tra i principali interventi:
– riqualificazione sottopassi/sovrappassi con relativi collegamenti verticali fissi (scale e rampe);
– installazione e attivazione di ascensori ove non presenti;
– innalzamento dei marciapiedi a 55 cm dal piano del ferro;
– restyling delle pensiline esistenti e realizzazione di nuove se assenti;
– razionalizzazione e adeguamento complessivo dell’illuminazione;
– adeguamento del sistema di informazione al pubblico, fisso/variabile e diffusione sonora;
– adeguamento dei sistemi di orientamento costituiti dai percorsi tattili per ipovedenti e non vedenti.
Dialogo con i contesti urbani
Quanti milioni di metri quadri di superficie sono stati o saranno interessati dai progetti? Qual è la ripartizione tra aree per servizi ai passeggeri, aree commerciali e spazi tecnici?
Complessivamente sono oltre 600 le stazioni inserite nel Piano Integrato Stazioni che saranno riqualificate, alcune grandi, altre medio-piccole ma estremamente rilevanti dal punto di vista
strategico per il territorio che servono.
Le stazioni selezionate sono distribuite in tutta Italia e grazie a strumenti come il comodato d’uso gratuito per attività senza scopo di lucro, come l’associazionismo, o la locazione a canone agevolato per attività di pubblica utilità, come la promozione culturale, avviamo interlocuzioni con le amministrazioni locali per soddisfare le
esigenze della cittadinanza, inserendo servizi richiesti.Non si può pertanto fare una ripartizione a
monte degli spazi, stiamo lavorando affinché ciascuna stazione sia funzionale al territorio che la ospita e risponda alle necessità espresse.

Il restyling rappresenta anche un’occasione di riqualificazione urbana. Quali sono state le
principali sfide e opportunità nel dialogo con i Comuni?
Per mettere le stazioni al servizio della collettività, è necessaria una costante attività di informazione e di coinvolgimento degli enti locali e di tutti gli stakeholder, affinché si individuino le principali esigenze del territorio e si perseguano indirizzi comuni e scelte condivise. Il dialogo e il confronto con le amministrazioni locali sono sempre produttivi, cerchiamo di andare incontro alle richieste, ascoltando, valutando e, se possibile, accogliendo.
La riqualificazione delle aree di stazione deve essere affrontata in un ambito di ampio respiro e costituire un’opportunità per ingaggiare i differenti stakeholders in un processo di progettazione condivisa, volta a favorire processi di recupero e trasformazione urbana.
Si devono definire strategie, individuando e tendendo in considerazione gli strumenti di pianificazione (come PUMS, PGT, PRG, etc) e coinvolgendo tutti i soggetti interessati nel processo di trasformazione urbana, siano essi attori che utilizzatori, attuali e potenziali.
Ci sono altri esempi di stazioni che fungeranno da volano? Ci sono particolari collaborazioni
territoriali meritorie di menzione?

Un esempio è l’accordo tra Regione Umbria, Comune di Perugia e RFI sottoscritto per definire gli impegni e gli obblighi tra le parti finalizzati ad utilizzare porzioni del fabbricato viaggiatori della stazione di Perugia Centrale, di proprietà di RFI, per studentato universitario e spazi comuni ad essa correlati, visto l’interesse pubblico dell’intervento riconosciuto dalle Parti.
Attraverso:
- miglioramento delle condizioni di sicurezza e di vivibilità delle aree di stazione e più in generale del contesto urbano di riferimento, nonché miglioramento del decoro urbano;
- miglioramento dell’attrattività della stazione ferroviaria, creando le condizioni per l’inserimento di nuovi servizi che beneficeranno della presenza dello studentato;
- valorizzazione degli spazi del fabbricato viaggiatori oggi dismessi e privi di funzioni, con l’ottica/obiettivo di ridefinire come polo urbano l’intero complesso edilizio e le aree circostanti;
- incremento dell’attrattività dell’Università degli studi di Perugia e implementazione della mobilità sostenibile del personale e degli studenti dell’ateneo, attraverso l’insediamento dello studentato nel fabbricato viaggiatori e il conseguente rafforzamento del trasporto su ferro e dell’offerta intermodale.
Ogni soggetto coinvolto, il Comune di Perugia, la Regione Umbria, l’ADISU e RFI, ha impegni e ambiti di competenza ben precisi per realizzare un progetto condiviso.
Efficientamento energetico e tecnologie
Quali tecnologie di efficientamento energetico sono state adottate (es. pannelli solari, pompe di calore, sistemi di ventilazione naturale)? Sono stati condotti studi sul ritorno economico di questi interventi?
Il Piano Integrato Stazioni di RFI prevede che i progetti di riqualificazione delle stazioni siano sviluppati in chiave di sostenibilità energetica e ambientale.
Le aree esterne sono riprogettate per favorire la pedonalità, andando recuperare zone ed ecosistemi degradati e creando luoghi vivibili, sicuri e piacevoli che promuovano l’inclusione sociale e rispondano ai bisogni della comunità;centrale nella strategia di RFI l’inserimento di nuove aree a verde, utilizzando specie autoctone e integrate con la flora locale, per evitare le isole di calore, l’inserimento di vasche per la raccolta delle acque piovane per incrementare la sostenibilità dei sistemi urbani.
In materia di efficientamento energetico, nei fabbricati viaggiatori vengono realizzati interventi volti all’ottimizzazione dei consumi energetici dal punto di vista architettonico e impiantistico: il re-
lamping, con la sostituzione dei sistemi di illuminazione e delle lampade tradizionali con sistemi di smart lighting e lampade a LED, l’installazione di pannelli fotovoltaici sul tetto o sulle terrazze e la sostituzione delle caldaie con pompe di calore.
In alcuni progetti, ove possibile, i pannelli fotovoltaici vengono installati anche sulle pensiline ferroviarie e nei parcheggi.
Nel perseguimento di questi obiettivi ed in un’ottica di sostenibilità sociale economica e ambientale, si inserisce la scelta di RFI di utilizzare i protocolli internazionali, come Envision o Leed Transit, strumenti per ‘misurare’ e certificare le performance ambientali dei progetti e degli interventi in corso di realizzazione.
Nell’ambito di questi lavori, saranno conseguite specifiche certificazioni?
Durante l’anno 2024 sono stati individuati e portati avanti nuovi percorsi di certificazione iniziati negli anni precedenti per i diversi protocolli di sostenibilità che RFI applica alla riqualificazione delle stazioni ferroviarie (LEED transit, Envision e GBC HB) con il fine di costruire procedure consolidate nella progettazione e nella gestione del cantiere che mirino a più alti standard di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Numerose le stazioni registrate sui portali Envision, LEED for Transit Station e GBC HB (alcune stazioni hanno doppio protocollo).
Le stazioni che, dopo un complesso iter, hanno ottenuto la certificazione Envision per la fase di progetto sono: Stazione di Lecce (che ha anticipato anche alcuni requisiti progettuali per la certificazione
GBC HB), di Teramo, di Cattolica-San Gabicce, di Pesaro e di Ponte nelle Alpi-Polpet; inoltre, è stato certificato il progetto di piazza Freud, l’area antistante la stazione di Milano Porta Garibaldi.
Sono state, inoltre, portate avanti le attività di progettazione in linea con le richieste dei protocolli e sono iniziate le attività propedeutiche all’ottenimento delle certificazioni durante la fase di costruzione di cantieri attivi.
Quali strumenti di BIM (Building Information Modeling) sono stati utilizzati nei progetti?
Nella Direzione Stazioni di RFI, il BIM è progressivamente diventato parte integrante di tutti i processi di progettazione.
Gli strumenti utilizzati sono: ambiente di condivisione e collaborazione con l’obiettivo principale di centralizzare le informazioni della stazione, del progetto e della realizzazione con l’ottimizzazione delle comunicazioni tra i soggetti coinvolti, la riduzione delle rielaborazioni e l’ottimizzazione dei tempi; i Software per la modellazione parametrica, gestione e analisi permettono di creare modelli dettagliati e aggiornabili in tempo reale, insieme a strumenti avanzati di analisi che aiutano a prevenire errori e ottimizzare la qualità del progetto.
Progettiamo in BIM tutti gli interventi nei diversi ambiti su cui lavoriamo: le aree esterne, il fabbricato viaggiatori, i fabbricati accessori e gli aspetti legati all’accessibilità.

Design e materiali
Le nostre stazioni sono da sempre al centro di borghi e città.
Un fabbricato viaggiatori può raccontare una parte della storia dell’Italia, alcuni hanno mantenuto i tratti stilistici tipici del periodo in cui sono stati costruiti, altri sono stati oggetto di restauro o ricostruzione dopo i conflitti mondiali; le stazioni mantengono il fascino della propria epoca.
Non applichiamo, quindi, uno stile architettonico uniforme, anzi studiamo soluzioni progettuali e utilizziamo materiali di ultima generazione, che siano il più possibile rispettosi e rappresentativi del valore storico-artistico di alcuni fabbricati viaggiatori. Inoltre, per gli edifici sottoposti a vincolo legislativo lavoriamo in sinergia con la Soprintendenza per armonizzare la tutela e la conservazione dei caratteri originari e distintivi del bene con le esigenze di modernizzazione.
L’obiettivo è la messa in valore del grande patrimonio che abbiamo ereditato.
La linea d’indirizzo è complessa e ambiziosa e lavora contemporaneamente su ambiti diversi: il recupero dell’immagine storica della stazione, il ripensamento del piazzale di stazione per rispondere e incentivare le esigenze dei passeggeri in termini di intermodalità; le nuove stazioni devono essere principalmente funzionali.
Vengono progettate rispondendo a obiettivi chiari e precisi: realizzare una nuova infrastruttura utile a rispondere alle esigenze del territorio e a creare un nuovo collegamento per gli utenti, anche futuri, che sceglieranno il treno come mezzo di trasporto.
La nuova fermata sarà completamente accessibile e sicura mediante un ripensamento dell’illuminazione attraverso l’installazione di corpi illuminanti che evitino zone d’ombra e di impianti di videosorveglianza. Vengono valorizzati i fabbricati attraverso l’utilizzo di materiali innovativi e sostenibili dall’alto pregio estetico con interventi orientati alla tecnologia green e attraverso l’uso di materiali a basso impatto ambientale. Spazi per connettersi e ricaricare i dispositivi digitali. Infine, progettiamo, in sinergia con gli enti locali, spazi esterni ad alta qualità architettonica e di decoro.
I progetti di riqualificazione mirano alla sostenibilità e all’efficienza energetica degli impianti e degli involucri, sia nelle nuove costruzioni che nel rinnovamento di manufatti esistenti.
Gestione dei cantieri
Quali strategie sono adottate per garantire il funzionamento delle stazioni durante i
lavori?
Parcellizziamo gli interventi in diverse fasi proprio per consentire l’utilizzo della stazione durante tutto il cantiere e per garantire la sicurezza dell’utenza. Se il cantiere è particolarmente impattante sulla cittadinanza aiutiamo l’utenza con cartellistica di cantiere che riporta informazioni utili e diamo notizia di eventuali interruzioni o chiusure, sempre parziali, in collaborazione con le amministrazioni comunali attraverso mezzi di comunicazione.
Quando è il fabbricato viaggiatori ad essere interessato da cantiere, trasferiamo tutte le attività commerciali e servizi all’utenza all’interno di prefabbricati installati in aree limitrofe alla stazione.
Quali sono i progetti più grandi o complessi dal punto di vista architettonico?
Ci sono dei progetti che noi chiamiamo “hub” in cui rientrano delle stazioni particolarmente importanti per numero di passeggeri, in modo da renderle adeguate alle necessità dettate dai flussi di utenti.
Operiamo opere di ricucitura urbana attraverso la realizzazione di piastre di scavalco rimettendo in collegamento parti di città attualmente separate dal fascio binari.
In questo senso è un esempio l’opera che andremo a realizzare nella stazione di Venezia Mestre che riunirà Mestre con Marghera: una piastra sopraelevata a 9 metri rispetto al fascio binari di 31 metri di larghezza e 100 metri di lunghezza. Un percorso di 14 metri di larghezza nel quale tra le zone adibite a verde si inseriscono diversi utilizzi, dal pedonale al ciclabile.
Il percorso urbano è caratterizzato da una grande copertura trasparente. Una parte è destinata alla connettività di stazione, garantendo l’accesso ai marciapiedi mediante ascensori e scale fisse e mobili e una fascia di locali per i servizi di stazione.
Oltre alle stazioni del Piano Integrato Stazioni, a nord l’obiettivo è la chiusura dei cantieri delle stazioni per le Olimpiadi Milano-Cortina e quelle correlate all’evento; al centro sud saremo impegnati a rispettare il target PNRR che prevede il completamento degli interventi finanziati entro il 2026 in 20 stazioni e 8 hub.
A queste si aggiungono le 10 stazioni in cui abbiamo completato a dicembre 2024 gli interventi quota parte finanziati con fondo PNRR, nel rispetto delle tempistiche previste.