Dal controllo digitale del traffico aereo al governo dello spazio dei droni: l’evoluzione di un modello industriale europeo
In un’Europa che fatica a garantire continuità operativa e investimenti infrastrutturali coerenti, ENAV si conferma una delle realtà più solide e innovative del settore del controllo del traffico aereo. Sotto la guida dell’Amministratore Delegato Pasqualino Monti, la società non solo difende la propria leadership nel mercato regolato, ma si propone come motore di modernizzazione tecnologica e industriale, aprendo la strada al futuro della mobilità aerea e intermodale.

In questa videointervista esclusiva rilasciata alla nostra redazione, Pasqualino Monti, delinea la traiettoria di una delle più importanti realtà infrastrutturali del Paese. Un dialogo che attraversa e analizza i temi chiave della mobilità aerea contemporanea — droni, digitalizzazione, cybersicurezza, formazione e intermodalità — per restituire un quadro chiaro dell’evoluzione del “cielo italiano”.
Il contenuto che segue riassume soltanto i passaggi centrali dell’intervista. La video-intervista integrale è disponibile a fine articolo.

U-space e la rivoluzione dei droni per il monitoraggio delle infrastrutture
Lo spazio aereo dei droni rappresenta una delle nuove frontiere della mobilità. Ma, come sottolinea Monti, «ENAV gestisce da decenni una rete di traffico aereo immensamente più complessa: per noi, quello dei droni è uno spazio aereo semplice, ma di enorme potenziale».

È in quest’ottica che nasce l’accordo con Amazon, uno dei principali operatori globali della logistica aerea. Nei primi incontri con il Vice President e General Manager di Prime Air, il servizio di consegna tramite droni dell’azienda, David Carbon, ENAV si propose come partner tecnologico in grado di progettare e certificare l’infrastruttura all’interno della quale Amazon potesse operare i propri droni. Quella collaborazione iniziale è oggi diventata un caso unico nel panorama europeo: ENAV è l’unica azienda del continente a gestire una piattaforma certificata per il controllo dello spazio aereo 0–120 metri.
Non si tratta solo di regolazione, ma di erogazione di servizi a valore aggiunto: dal controllo automatico delle piste aeroportuali tramite droni della controllata Tecnosky, fino al monitoraggio di infrastrutture critiche — ponti, ferrovie, acquedotti, carceri — attraverso software e algoritmi sviluppati da IDS AirNav.
«ENAV non produce droni», precisa Monti, «ma è una software house dell’aria, capace di disegnare procedure, regolare lo spazio digitale e garantire la sicurezza del volo in ogni suo livello.»

Pasqualino Monti – Amministratore Delegato ENAV S.p.A.
“Volare con le idee, mettere a terra i progetti”
Manager di lungo corso nel settore delle infrastrutture e dei trasporti, Monti guida ENAV con una visione integrata di cielo, terra e digitale, puntando su innovazione tecnologica, sicurezza e capitale umano come assi strategici di sviluppo.
Un piano industriale per un cielo più efficiente
Dietro l’efficienza del sistema ENAV si cela una struttura regolatoria rigorosa. Dal 1° gennaio 2025 è iniziato l’RP4 (quarto periodo regolatorio europeo), che resterà in vigore fino al 2029.
ENAV ha presentato un piano di performance approvato come uno tra i migliori d’Europa, un riconoscimento che colloca il gruppo italiano al vertice dei service provider del continente.
«Francia, Germania, Belgio e Olanda non hanno ottenuto l’approvazione — osserva Monti — e questo dà la misura dell’impegno con cui abbiamo costruito il nostro piano. Dietro quei risultati c’è la dedizione quotidiana di centinaia di professionisti.»
Il piano industriale integra la dimensione regolata e quella commerciale attraverso quattro pilastri:
- Mercato Regolato, il cuore del core business;
- Mercato Non Regolato, in espansione con una crescita del 14,4% nel 2024;
- Modello di Funzionamento, orientato alla trasformazione digitale;
- Piano di Execution, che garantisce un monitoraggio trimestrale di ogni progetto.
La presenza di ENAV in 85 Paesi testimonia la capacità di esportare competenze e tecnologie. L’obiettivo è ambizioso: portare la quota del mercato non regolato al 10% del fatturato complessivo, mantenendo la solidità del business principale.
Una nuova dividend policy quinquennale — basata sulla liquidità accumulata e non solo sull’utile netto — assicura agli investitori un percorso di crescita stabile, con un dividendo progressivo da 0,27 a 0,32 euro per azione.
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Torri di controllo digitali: l’innovazione del monitoraggio
L’evoluzione tecnologica di ENAV si materializza nella digitalizzazione delle torri di controllo.
Oggi la società gestisce 45 torri e 4 centri di controllo d’area (ACC), ma il 95% del traffico aereo nazionale si concentra su dieci aeroporti. Gli scali minori, spesso non presidiati H24, sono il banco di prova per la nuova frontiera: le torri remote.
Due centri – Padova e Brindisi – diventeranno hub digitali per la gestione di 26 aeroporti: 13 nel Nord e 13 nel Sud Italia.
A Perugia è già operativa la prima torre digitale, che ha attirato l’interesse di service provider di altri Paesi, desiderosi di replicare il modello italiano.
«La torre digitale consente di garantire un servizio continuo e di abbattere i costi per gli aeroporti minori, migliorando l’efficienza delle compagnie, soprattutto low cost», spiega Monti.
Il sistema sfrutta telecamere a 360° e algoritmi intelligenti che assistono, e non sostituiscono, il controllore. La tecnologia non rimpiazza l’uomo, ma lo aiuta a lavorare meglio e in maggiore sicurezza. L’investimento complessivo è di 500 milioni di euro, destinati a infrastrutture digitali e a 400 nuove assunzioni tra tecnici e controllori.

Sicurezza e cybersicurezza: il doppio presidio del sistema
Nel linguaggio di Monti, la sicurezza non è un principio astratto, ma il fondamento di ogni operazione. «Il primo diritto che garantiamo è quello alla sicurezza. Solo dopo viene il diritto alla mobilità», afferma.
Il risultato è nei numeri: 0,066 minuti di ritardo medio per volo assistito, il valore più basso in Europa. In un contesto continentale segnato da scioperi e congestioni, lo spazio aereo italiano è l’unica “striscia bianca” sempre pienamente operativa, come riconosciuto dal Network Manager europeo.
ENAV ha anche rafforzato le proprie difese sul fronte digitale: la cybersicurezza è oggi parte integrante del business e, al tempo stesso, un prodotto esportabile. La collaborazione con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e con l’intelligence italiana ha creato una sinergia che Monti definisce «un autentico gioco di squadra per la salvaguardia delle infrastrutture critiche del Paese».

Capitale umano e formazione: l’eccellenza dell’ENAV Academy di Forlì
La tecnologia non basta se non è accompagnata dal talento umano. Non esiste infrastruttura digitale senza cervello, occhi e testa dell’uomo – ricorda Monti.
ENAV conta 2.300 controllori di volo, figure di altissima specializzazione, la cui formazione continua è garantita dall’ENAV Academy di Forlì, un centro riconosciuto a livello mondiale.
L’Academy non solo forma il personale italiano, ma esporta competenze all’estero: i controllori del Qatar, ad esempio, sono stati addestrati qui in vista dei Mondiali 2022.
Con la nuova piattaforma digitale di e-learning, ENAV ha aperto la formazione anche a distanza, riducendo costi e aumentando l’accessibilità. Ai giovani Monti lancia un messaggio diretto: «Il nostro è un mestiere affascinante, stabile e ben retribuito. Si può arrivare a guadagnare tra i 150 e i 180 mila euro l’anno, ma soprattutto si ha la responsabilità di garantire la mobilità del Paese».
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Intermodalità: la mobilità come sistema
La visione di Monti va oltre l’aerospazio.

L’esempio di Perugia, con la sua torre digitale, è emblematico. Se la E45 che collega la città a Roma fosse più efficiente, quell’aeroporto potrebbe diventare «una quarta pista di Fiumicino».
L’intermodalità, dunque, non è solo un concetto economico, ma una visione di Paese, parte di un disegno industriale che integra mobilità aerea, ferroviaria e stradale.
«Nessuna infrastruttura funziona da sola», afferma. «Un porto, un aeroporto o una ferrovia sono solo anelli di una catena logistica: se uno si spezza, si ferma l’intero sistema.»
«Tra cinque anni – conclude Monti – immagino un’infrastruttura più efficiente, cieli più grandi e servizi più integrati. È un piano industriale non solo per ENAV, ma per l’Italia.»
